giovedì 7 aprile 2016

Spezzatino con semi di finocchiella selvatica siciliana



I semi di finocchio sono largamente utilizzati nella cucina, soprattutto nelle ricette a base di carne, è bene però notare che vi sono delle differenze molto nette tra i semi di finocchio e i semi di finocchiella selvatica che si trova nelle isole maggiori, dove il caldo del sole e l'aria di mare conferiscono un aroma del tutto particolare. Se abbinate a carne genuina, possibilmente abruzzese, il risultato è di una freschezza adattissima anche ai climi estivi e primaverili.


Spezzatino di vitellone abruzzese
Olio extravergine di oliva Sabina D.O.P. o di sasso dei Monti Lucretili
Sale
Acqua e Tintura imperiale dei frati camaldolesi dell'Abbazia di Casamari (un dito di tintura in un bicchiere d'acqua)
Bacche di ginepro
Patate (poche, da sfrangere durante la cottura per dare cremosità al sughetto)
Infuso di ginepro, semi di finocchiella selvatica, timo, menta fresca


Porre in una pentola di acciaio la carne, possibilmente acquistata in un posto di fiducia, quale una macelleria abruzzese, mondata dai nervetti e dai pezzi di grasso più invadenti, insieme all'olio e ai semi di finocchiella selvatica. Sigillare e, una volta che ha esaurito il liquido, aggiungere acqua e tintura imperiale, antichissima ricetta a base di anice stellato, sale, bacche di ginepro, qualche patata a pezzettini da sfrangere in cottura, far cuocere a fuoco basso coperto, quando il liquido è asciugato, aggiungere l'infuso leggero, cuocere a lungo a fuoco bassissimo, fino a che la carne non si sfilaccia.  

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