I semi di finocchio
sono largamente utilizzati nella cucina, soprattutto nelle ricette a
base di carne, è bene però notare che vi sono delle differenze
molto nette tra i semi di finocchio e i semi di finocchiella
selvatica che si trova nelle isole maggiori, dove il caldo del sole e
l'aria di mare conferiscono un aroma del tutto particolare. Se
abbinate a carne genuina, possibilmente abruzzese, il risultato è di
una freschezza adattissima anche ai climi estivi e primaverili.
Spezzatino di
vitellone abruzzese
Olio extravergine
di oliva Sabina D.O.P. o di sasso dei Monti Lucretili
Sale
Acqua e Tintura
imperiale dei frati camaldolesi dell'Abbazia di Casamari (un dito di
tintura in un bicchiere d'acqua)
Bacche di ginepro
Patate (poche, da
sfrangere durante la cottura per dare cremosità al sughetto)
Infuso di ginepro,
semi di finocchiella selvatica, timo, menta fresca
Porre in una
pentola di acciaio la carne, possibilmente acquistata in un posto di
fiducia, quale una macelleria abruzzese, mondata dai nervetti e dai
pezzi di grasso più invadenti, insieme all'olio e ai semi di
finocchiella selvatica. Sigillare e, una volta che ha esaurito il
liquido, aggiungere acqua e tintura imperiale, antichissima ricetta a
base di anice stellato, sale, bacche di ginepro, qualche patata a
pezzettini da sfrangere in cottura, far cuocere a fuoco basso
coperto, quando il liquido è asciugato, aggiungere l'infuso leggero,
cuocere a lungo a fuoco bassissimo, fino a che la carne non si
sfilaccia.
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